Storia del Giardino

Giardino
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la collina con il Castello arabo e il lago centrale negli anni Trenta del XX secolo, cartolina (coll. privata, Palermo)

Il Giardino Inglese di Palermo (1851-1853), un parco urbano per la città nuova
Eliana Mauro

Dopo la stagione settecentesca dei grandi parchi dell’aristocrazia palermitana e identificabili come elementi fondativi del paesaggio illuminista extra urbano per la compresenza delle componenti dell’”utile” e del “dilettevole”, nella prima metà dell’ Ottocento si assiste a Palermo al moltiplicarsi di giardini privati di delizia con impianto informale, esenti cioè da quell’esigenza di realizzare prospettive assiali e forme geometriche a servizio dell’abitazione; più tardi, oltrepassata la metà del secolo, la cultura “romantica”, definitivamente subentrata nell’arte dei giardini superando la contraddittorietà delle proprie componenti ancora legate all’informale del pensiero “razionale”, si esprimerà con i termini di una nuova estetica del paesaggio trovando nella matrice neoclassica del giardino palermitano il proprio sottostrato.
Nel paesaggio del fronte a mare della città di Palermo dominava dal 1777, la Villa Giulia, “pubblico parterre” per antonomasia , realizzato alla francese. 1
Con le vicende della storia risorgimentale incisero decisamente, tra le altre componenti, sul futuro sviluppo urbano verso nord attraverso la creazione di un importante asse viario, la via della Libertà, e di un altro giardino pubblico, il Giardino Inglese, ideato e realizzato da Giovan Battista Filippo Basile (Palermo, 1825-1891) in collaborazione con il suo maestro di studi accademici, Carlo Giachery (Padova 1812-Palermo 1865) e del suo mecenate, il direttore dell’Orto Botanico universitario, Vincenzo Tineo (Palermo, 1791-1856). 2
L’impianto di un nuovo giardino pubblico cittadino apre la strada all’applicazione di nuove teorie naturalistiche che si sperimentano anche in campo pittorico, 3 offrendo l’occasione di “modernizzare” la nuova espansione urbana con l’introduzione di un parco che divenne il campo di sperimentazione per la messa a dimora di nuove specie, spesso di recente introduzione e da impiegare anche all’interno dei giardini privati.
Il primo tratto della via della Libertà e il Giardino Inglese sorsero quindi in perfetta simbiosi e il giardino paesaggistico costituì, per diversi decenni a partire dal 1851, il terminale di quella strada simile – nelle intenzioni di chi la aveva ideata – a un boulevard parigino.
Il giardino si proponeva come alternativa ai grandi parchi privati dell’aristocrazia e la sua realizzazione era per la città una grande occasione destinata ad esercitare una influenza radicale sul suo sviluppo urbano come elemento trainante della futura espansione. In previsione della costruzione di un quartiere con edifici pluripiano per la nuova borghesia, il giardino rappresentò nella prassi l’attuazione dell’idea di appropriazione delle campagne fuori porta.
La formula del gruppo di specialisti di diverse discipline chiamato a sovrintendere alla progettazione e realizzazione del nuovo giardino, formato da Vincenzo Tineo (botanico), Carlo Giachery (architetto esperto di costruzioni utilitaristiche e nuove tecnologie) e, successivamente, da Giovan Battista Filippo Basile, è per la città di vasto carattere innovativo e va relazionata alle due più importanti istituzioni civiche di controllo e gestione dello sviluppo urbano: il Consiglio Edilizio, istituito nel 1842,  il Corpo Architettonico municipale, istituito nel 1856 e infine l’Ufficio Tecnico Edilizio, successivo del 1863 e nel quale Basile ricoprirà la carica di Ingegnere Capo. 4
Per la realizzazione della strada si dovette praticare un profondo taglio nella roccia calcarenitica che costituisce il piano geomorfologico della città, in diversi punti sopraelevato rispetto al piano dell’asse viario da realizzare. Le pietre furono riutilizzate nelle attività edilizie del giardino, ma l’elemento più caratterizzante dell’area rimase l’altimetria assai irregolare.
Sfruttando le caratteristiche del terreno, G.B.F. Basile organizza una autentica orchestrazione storico-simbolica, allusiva a un governo isolano emirale che aveva avuto fama storica di età aurea quanto a tolleranza e vivibilità, grotte e anfratti naturali danno forma e significato al giardino pubblico all’ inglese.
La principale divisione del giardino scaturisce dalla posizione topografica. Attraversato dalla nuova strada e a cavallo di essa, il giardino sarà costituito da due parti di differente dimensione: il Bosco, antico “giardino di delizia dell’Emiro Al Achal”, più ampio e con andamento collinare, a destra della via, e il Parterre, parte “moderna” del giardino, assai più piccolo e su un unico piano, a sinistra. Al momento della realizzazione, Basile farà in modo che la strada e il giardino appaiano un unico organismo, senza soluzione di continuità, inglobando le aree destinate a piccoli giardini dei fronti di case nella complessiva sistemazione e rinviando la realizzazione della futura recinzione (la cui inferriata, rimossa per l’operazione “ferro alla patria”, sarà sostituita negli anni del dopoguerra con quella attuale).
Nel Foglio di delucidazioni che accompagnava il progetto, stilato da Basile nel 1850, domina il tema del giardino dell’Emiro Al Hachal”. È il pretesto per presentare il Bosco come “ristauro dell’antica delizia” e per introdurre, in battuta con l’ipotetica esistenza di architetture arabe e greche.
Il Bosco sarà diviso in sette promontori, luoghi titolari di epoche o figure storiche: della Pagoda (primo); del Castello e Torre Saracena (secondo); di Archimede (terzo); della Psiche (quarto); del Tempio di Vesta (quinto); della Nina, poetessa siciliana del XIII secolo (sesto); della Capanna (settimo). Ogni promontorio confina con una o più vallate in numero di dieci e aggrega grotte e gallerie naturali, mentre ad ogni ambiente paesaggistico vengono attribuite le specie d’alto fusto e le piante erbacee appropriate.
Il Bosco, nel lato di massima estensione, alla passeggiata urbana, così come, dal lato opposto della strada, si affaccia la “parte moderna” del giardino, il Parterre, meno estesa e disegnata a parterres, con grotta, boschetto e fontane. 5 La “Direzione del Real Orto botanico e delle pubbliche piantagioni di Palermo”, diretta da Vincenzo Tineo e da cui dipende la realizzazione di tutto il comparto urbano – costituito dalle due parti del giardino, dalla strada, dal ripristino della facciata del Reclusorio delle Croci, demolita per la realizzazione della via, dal restiling delle poche case già esistenti al confine con il giardino-, provvede anche alle scelte scientifico-botaniche e il giardino viene arredato con una grande dovizia e varietà di piante da fiori e un gran numero di alberi, accuratamente scelti e condivisi dal progettista, adatti alle sue scelte progettuali e con l’attribuzione di habitat naturalistici ad ogni collina e vallata realizzate. 6
Le variazioni altimetriche ottenute da Basile operando sulla preesistenza permettono ancora oggi, nonostante le trasformazioni operate intorno agli anni Trenta del Novecento, le visuali di dettaglio anche sotto il livello stradale; l’attrattiva del giardino si fonda sugli elementi di sorpresa che nel passaggio dalle vallate alle grotte, alle sommità dei promontori, moltiplicava gli spazi e le specie coltivate. Nel Parterre, di contro, la godibilità scaturisce dalla complanarità dell’intero spazio racchiuso dalla “rupe” naturale, ma anche dalle vedute dall’alto della parete rocciosa, 7 dove si realizza la via Marchese Ugo. 8
Pensata sul modello dei boulevards parigini, 9 con una carreggiata centrale arricchita da due filari di platani e due controviali carrabili ai lati ed ampi marciapiedi, la via della Libertà ebbe come traguardo fin quasi alla fine dell’Ottocento il nuovo giardino pubblico.
Per essere nato come “nuova meta per una nuova città” 10, il Giardino Inglese difficilmente avrebbe potuto mantenere però il suo carattere di fondale, sebbene i lavori intrapresi per la regolarizzazione e il prolungamento della via della Libertà non avessero immediatamente l’effetto sperato. Fu necessario attendere che, a poche decine di metri dal confine nord del giardino, si costruissero nel 1902 su progetto di Ernesto Basile i padiglioni della prima Esposizione Agricola Siciliana. 11 La sistemazione effimera previde la presenza di un ponte/portale lanciato tra i due margini della strada e di un padiglione di ingresso, laterale, dietro cui si attestavano le aree con i diversi settori espositivi. L’edificio e il ponte, dai nitidi caratteri modernisti, traghetteranno così la strada verso il prolungamento e la sua ultima destinazione di piano regolatore e anche se questo secondo lungo tratto della via ebbe sede stradale ridotta a una sola carreggiata, il carattere di strada alberata con filari di platani e affiancata da giardini e piazze alberate ne rimane ancora oggi l’elemento distintivo. 12
Nel progettare il giardino, G.B.F. Basile, nel rispetto del suo pensiero sulle moderne linee dell’architettura, previde anche che il nuovo quartiere residenziale, che sarebbe sorto lungo la via e intorno al Giardino Inglese, fosse un esempio rinnovato “di architettura medievale”, e lo propone, quasi come prototipo della sua idea, per la ricostruzione delle facciate del contiguo Reclusorio delle Croci. 13
Il corpo di fabbrica dell’impianto conventuale confinante con il giardino, costituito da tre ali e dalla chiesa di Santa Maria di Monserrato addossata sul lato est e ricavata dagli ambienti centrali dell’antica villa rinascimentale, era stato infatti mutilato per il taglio utile alla realizzazione della strada e lasciato privo di prospetto in corrispondenza della nuova via. Sarà per G.B.F. Basile l’occasione per configurare una facciata con aperture ad arco acuto e a rincassi, poggiata sopra il risalto a vista di roccia calcarenitica che ancora oggi si vede, e che evoca la sua visione di quelle forme medievali rinnovate che avrebbero rappresentato l’”anello mancante” e risolutivo delle contraddizioni tra “antico” e “moderno” nell’architettura. 14

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Veduta della via della Libertà, verso il Piano delle Croci, Palermo, cartolina 1920 ca. (coll. privata, Palermo) 1. Veduta della via della Libertà, verso il Piano delle Croci, Palermo, cartolina 1920 ca. (coll. privata, Palermo)
Il tracciato della via della Libertà dalla piazza Ruggiero Settimo con il Politeama Garibaldi al Reclusorio delle Croci con il Giardino Inglese, nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo) 2. Il tracciato della via della Libertà dalla piazza Ruggiero Settimo con il Politeama Garibaldi al Reclusorio delle Croci con il Giardino Inglese, nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo)
Il giardino pubblico della Villa Giulia e l’Orto Botanico universitario, nel rilievo aerofotografico del 1973 della Società Aeronautica Sicula (S.A.S, Palermo) 3. Il giardino pubblico della Villa Giulia e l’Orto Botanico universitario, nel rilievo aerofotografico del 1973 della Società Aeronautica Sicula (S.A.S, Palermo)
L’ampio comparto delle ville contigue, in direzione est-ovest e altimetricamente digradanti, in cui è inserito il Giardino Inglese, in un ridisegno su carta telata e incerata, a cura dell’Ufficio Tecnico Comunale, del Piano Regolatore di Risanamento e di Ampliamento della Città di Palermo del 1886. Dall’alto in basso, i parchi e le tenute delle famiglie Isnello, Lanza di Trabia, Bordonaro, Busacca, Amato ritagliati dalle nuove strade del piano regolatore (Archivio Pirrone, Biblioteca Comunale di Sinagra) 4. L’ampio comparto delle ville contigue, in direzione est-ovest e altimetricamente digradanti, in cui è inserito il Giardino Inglese, in un ridisegno su carta telata e incerata, a cura dell’Ufficio Tecnico Comunale, del Piano Regolatore di Risanamento e di Ampliamento della Città di Palermo del 1886. Dall’alto in basso, i parchi e le tenute delle famiglie Isnello, Lanza di Trabia, Bordonaro, Busacca, Amato ritagliati dalle nuove strade del piano regolatore (Archivio Pirrone, Biblioteca Comunale di Sinagra)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, uno dei viali di accesso, cartolina fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo) 5. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, uno dei viali di accesso, cartolina fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la collina con il Castello arabo e il lago centrale negli anni Trenta del XX secolo, cartolina (coll. privata, Palermo) 6. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la collina con il Castello arabo e il lago centrale negli anni Trenta del XX secolo, cartolina (coll. privata, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, l’isolotto al centro del lago con il gruppo di putti esemplato su quello collocato nella Villa Papiretana di Palermo (1832-1848), cartolina (coll. privata, Palermo) 7. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, l’isolotto al centro del lago con il gruppo di putti esemplato su quello collocato nella Villa Papiretana di Palermo (1832-1848), cartolina (coll. privata, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il viale di accesso dalla via Duca della Verdura, in prossimità della serra, prima decade del XX secolo, cartolina (coll. privata, Palermo) 8. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il viale di accesso dalla via Duca della Verdura, in prossimità della serra, prima decade del XX secolo, cartolina (coll. privata, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, viali intorno alla collina centrale, 1946, fotografia (coll. privata, Palermo) 9. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, viali intorno alla collina centrale, 1946, fotografia (coll. privata, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, collina centrale con il lago e pineta, 1920 ca., cartolina (coll. privata, Palermo) 10. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, collina centrale con il lago e pineta, 1920 ca., cartolina (coll. privata, Palermo)
Giardino Inglese e via della Libertà (fronte ovest) nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo) 11. Giardino Inglese e via della Libertà (fronte ovest) nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo)
Giardino Inglese e via della Libertà (fronte est) nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo) 12. Giardino Inglese e via della Libertà (fronte est) nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo)
Il sito del Giardino Inglese nel 1575. Si riconosce la villa di Luca Cifuentes, già di Pietro di Luna duca di Bivona, con il portico a tre archi con scalea a tenaglia, la flora antistante e il parco della conigliera “ampio e ispatioso, esposto al sole e al vento da ogni lato” e circondato da mura; a sinistra è visibile il lazzaretto approntato in occasione della peste così documentato dal medico G.F. Ingrassia in Informatione del pestifero, et contagioso morbo il quale affligge et have afflitto questa città di Palermo…nell’anno 1575 et 1576, Palermo 1576 13. Il sito del Giardino Inglese nel 1575. Si riconosce la villa di Luca Cifuentes, già di Pietro di Luna duca di Bivona, con il portico a tre archi con scalea a tenaglia, la flora antistante e il parco della conigliera “ampio e ispatioso, esposto al sole e al vento da ogni lato” e circondato da mura; a sinistra è visibile il lazzaretto approntato in occasione della peste così documentato dal medico G.F. Ingrassia in Informatione del pestifero, et contagioso morbo il quale affligge et have afflitto questa città di Palermo…nell’anno 1575 et 1576, Palermo 1576
La villa di Luca Cifuentes, già di Pietro di Luna duca di Bivona, come appare dopo la trasformazione in chiesa ad aula (1680-1690) dedicata a Santa Maria di Monserrato nel cosiddetto Piano delle Croci e affiancata dal Reclusorio; dietro la chiesa viene impiantato nel 1850 il Giardino Inglese (2005; E. Mauro) 14. La villa di Luca Cifuentes, già di Pietro di Luna duca di Bivona, come appare dopo la trasformazione in chiesa ad aula (1680-1690) dedicata a Santa Maria di Monserrato nel cosiddetto Piano delle Croci e affiancata dal Reclusorio; dietro la chiesa viene impiantato nel 1850 il Giardino Inglese (2005; E. Mauro)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il disegno del Parterre con la vasca centrale e l’emiciclo di pini (in basso), nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo) 15. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il disegno del Parterre con la vasca centrale e l’emiciclo di pini (in basso), nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il disegno del Bosco e la Pineta prima del taglio della via del Giardino (in alto), nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo): a sinistra del Reclusorio con la chiesa e l’antica scalea si riconosce l’invaso dell’impianto del lazzaretto del 1575. 16. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il disegno del Bosco e la Pineta prima del taglio della via del Giardino (in alto), nella Pianta topografica della città di Palermo e suoi dintorni, 1864, rett. 1873, stampa da incisione (coll. privata, Palermo): a sinistra del Reclusorio con la chiesa e l’antica scalea si riconosce l’invaso dell’impianto del lazzaretto del 1575.
Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà attorniato da architetture neomedievali, in una ricostruzione immaginaria del 1870 ca. (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina) 17. Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà attorniato da architetture neomedievali, in una ricostruzione immaginaria del 1870 ca. (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina)
Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, i due edifici all’imbocco del giardino, il Reclusorio e il futuro Hotel de la Paix; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina) 18. Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, i due edifici all’imbocco del giardino, il Reclusorio e il futuro Hotel de la Paix; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina)
Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, il Reclusorio delle Croci secondo il progetto autografo di G.B.F. Basile del 1850; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina) 19. Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, il Reclusorio delle Croci secondo il progetto autografo di G.B.F. Basile del 1850; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina)
G.B.F. Basile, 1850, progetto di ricostruzione e riconfigurazione del prospetto del Reclusorio delle Croci prospettante sulla via della Libertà, disegno acquarellato, allegato alla lettera Per l’abbozzetto del progetto di decorazione dei fabbricati che aprono l’ingresso al Giardino Inglese del 6 ottobre 1850 (da G. Pirrone, M. Buffa, E. Mauro, E. Sessa, Palermo, detto “paradiso di Sicilia”, Palermo 1989) 20. G.B.F. Basile, 1850, progetto di ricostruzione e riconfigurazione del prospetto del Reclusorio delle Croci prospettante sulla via della Libertà, disegno acquarellato, allegato alla lettera Per l’abbozzetto del progetto di decorazione dei fabbricati che aprono l’ingresso al Giardino Inglese del 6 ottobre 1850 (da G. Pirrone, M. Buffa, E. Mauro, E. Sessa, Palermo, detto “paradiso di Sicilia”, Palermo 1989)
G.B.F. Basile, 1850-1853, con C. Giachery e A. Gigante jr, 1853, prospetto sulla via della Libertà del Conservatorio delle Croci, fotografia 2005 (E. Mauro) 21. G.B.F. Basile, 1850-1853, con C. Giachery e A. Gigante jr, 1853, prospetto sulla via della Libertà del Conservatorio delle Croci, fotografia 2005 (E. Mauro)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, veduta del lago e del Castello arabo, fotografia inizio XX secolo (coll. privata, Palermo) Lago e del Castello arabo Basile, Giardino Inglese 1850-1851 Palermo
Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, Tempietto circolare, edifici di testata, fontane e capanna del Parterre; a destra, i piloni d’ingresso del parco di Villa Trabia e la riconfigurazione in chiave neomedievale dell’edificio contiguo, pittura anonima (da M. Giuffrè, Miti e riti dell’urbanistica siciliana, Palermo 1969) 23. Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, Tempietto circolare, edifici di testata, fontane e capanna del Parterre; a destra, i piloni d’ingresso del parco di Villa Trabia e la riconfigurazione in chiave neomedievale dell’edificio contiguo, pittura anonima (da M. Giuffrè, Miti e riti dell’urbanistica siciliana, Palermo 1969)
Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, Parterre con le fontane e l’edificio di testata in chiave neomedievale; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina) 24. Veduta del Giardino Inglese con la via della Libertà, Parterre con le fontane e l’edificio di testata in chiave neomedievale; ricostruzione immaginaria del 1870 ca., particolare (stampa luminosa su carta; coll. F. Riccobono, Messina)
Il sito del Giardino Inglese nel 1818. Si riconoscono il Reclusorio delle Croci con la chiesa e la tormentata orografia dell’area retrostante, l’ex parco di Luca Cifuentes riadattato dalle suore a Calvario; particolare della Pianta della città di Palermo e suoi contorni di Gaetano Lossieux, 1818, stampa da incisione (coll. privata, Palermo) 25. Il sito del Giardino Inglese nel 1818. Si riconoscono il Reclusorio delle Croci con la chiesa e la tormentata orografia dell’area retrostante, l’ex parco di Luca Cifuentes riadattato dalle suore a Calvario; particolare della Pianta della città di Palermo e suoi contorni di Gaetano Lossieux, 1818, stampa da incisione (coll. privata, Palermo)
Ridisegno del perimetro nord del Giardino Inglese nel Piano di ampliamento nel terreno Amato in Contrada Giardino Inglese, ante 1905; in basso lungo la via della Libertà le case ottocentesche modificate nel corso del XIX secolo e di quello successivo, a destra il disegno del lotto su cui sorgerà Villa Deliella; particolare (da G. Pirrone, M. Buffa, E. Mauro, E. Sessa, Palermo, detto “paradiso di Sicilia”, Palermo 1989) 26. Ridisegno del perimetro nord del Giardino Inglese nel Piano di ampliamento nel terreno Amato in Contrada Giardino Inglese, ante 1905; in basso lungo la via della Libertà le case ottocentesche modificate nel corso del XIX secolo e di quello successivo, a destra il disegno del lotto su cui sorgerà Villa Deliella; particolare (da G. Pirrone, M. Buffa, E. Mauro, E. Sessa, Palermo, detto “paradiso di Sicilia”, Palermo 1989)
I parchi urbani contigui (Isnello, Lanza di Trabia, Bordonaro, Busacca, Amato) con il Giardino Inglese, inquadrati dal tracciato delle nuove strade del Piano Regolatore e di Risanamento e Ampliamento della Città di Palermo di F. Giarrusso, 1886 (Archivio Storico Comunale di Palermo) 27. I parchi urbani contigui (Isnello, Lanza di Trabia, Bordonaro, Busacca, Amato) con il Giardino Inglese, inquadrati dal tracciato delle nuove strade del Piano Regolatore e di Risanamento e Ampliamento della Città di Palermo di F. Giarrusso, 1886 (Archivio Storico Comunale di Palermo)
Il parco di Villa Trabia e il Giardino Inglese, dopo le trasformazioni degli anni Venti, nel rilievo aerofotografico del 1956 della società Istituto Rilievi Terrestri Aerei (I.R.T.A.) 28. Il parco di Villa Trabia e il Giardino Inglese, dopo le trasformazioni degli anni Venti, nel rilievo aerofotografico del 1956 della società Istituto Rilievi Terrestri Aerei (I.R.T.A.)
Il Giardino Inglese nel rilievo aerofotografico del 1973 della Società Aeronautica Sicula (S.A.S, Palermo) 29. Il Giardino Inglese nel rilievo aerofotografico del 1973 della Società Aeronautica Sicula (S.A.S, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, impianto e flora, con il Reclusorio delle Croci e gli altri edifici del grande comparto urbano, 1964, rilievo di A. Barraja, C. Marra, V. Ugo (da G. Pirrone, Palermo e il suo verde, in «Quaderno n. 5/6/7», 1965, Istituto di Elementi di Architettura, Palermo) 30. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, impianto e flora, con il Reclusorio delle Croci e gli altri edifici del grande comparto urbano, 1964, rilievo di A. Barraja, C. Marra, V. Ugo (da G. Pirrone, Palermo e il suo verde, in «Quaderno n. 5/6/7», 1965, Istituto di Elementi di Architettura, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il lago con gli zampilli; a sinistra si vede uno dei mensoloni ottenuti da Basile e Tineo dalle demolizioni post-barricate del 1848, fotografia 2009 (E. Sessa) 31. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il lago con gli zampilli; a sinistra si vede uno dei mensoloni ottenuti da Basile e Tineo dalle demolizioni post-barricate del 1848, fotografia 2009 (E. Sessa)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la serra; si vedono arrotolate in alto le stuoie per l’oscuramento collocate dopo un intervento di restauro. Dietro la serra compaiono le case con il fronte sulla via della Libertà, fotografia 2009 (E. Sessa) 32. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la serra; si vedono arrotolate in alto le stuoie per l’oscuramento collocate dopo un intervento di restauro. Dietro la serra compaiono le case con il fronte sulla via della Libertà, fotografia 2009 (E. Sessa)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, ponticello di superamento di una vallata rimasto dopo le trasformazioni (da G. Pirrone, Palermo e il suo verde, in «Quaderno n. 5/6/7», 1965, Istituto di Elementi di Architettura, Palermo) 33. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, ponticello di superamento di una vallata rimasto dopo le trasformazioni (da G. Pirrone, Palermo e il suo verde, in «Quaderno n. 5/6/7», 1965, Istituto di Elementi di Architettura, Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la serra con le stuoie di oscuramento originarie, fotografia fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo) 34. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, la serra con le stuoie di oscuramento originarie, fotografia fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo)
Il Giardino Inglese nella restituzione cartografica del rilievo aerofotografico effettuato tra il 1935 e il 1937 dalla Società An. Ottico Meccanica Italiana e Rilevamenti Aerofotogrammetrici (O.M.I.R.A., Roma) 35. Il Giardino Inglese nella restituzione cartografica del rilievo aerofotografico effettuato tra il 1935 e il 1937 dalla Società An. Ottico Meccanica Italiana e Rilevamenti Aerofotogrammetrici (O.M.I.R.A., Roma)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, veduta del Parterre dalla strada, con il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi di V. Ragusa collocato al posto della vasca centrale nel 1892; fotografia (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo) 36. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, veduta del Parterre dalla strada, con il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi di V. Ragusa collocato al posto della vasca centrale nel 1892; fotografia (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo)
G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il Parterre; fotografia fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo) 37. G.B.F. Basile, 1850-1851, Giardino Inglese, Palermo, il Parterre; fotografia fine XIX secolo (Coll. Di Benedetto, Biblioteca Comunale di Palermo)


1 La proposta progettuale di un nuovo quartiere d’abitazioni con una grande piazza emiciclica interamente porticata era stata redatta, a ridosso della Villa Giulia e appena due anni dopo l’avvio dei lavori per il suo impianto, da Girolamo Carena su commissione e ideazione di monsignor Giuseppe Gioeni. Il progetto, la cui incisione acquarellata si conserva presso l’Archivio Storico del Comune di Palermo, mostrava, così come era nelle intenzioni dell’ideatore, la matrice utopico-riformista di tutto il suo pensiero. Per le opere e la vita di Giuseppe Gioeni si veda E. Mauro, Giuseppe Gioeni (1717-1798): Pensiere Platonico e Carta Geografica della Sicilia, in Centro Studi di Storia e Arte dei Giardini, L’isola iniziatica. Raccolta antologica dal Seminario Internazionale, Capo d’Orlando, Villa Piccolo 9-10 ottobre 1986, Palermo 1990, pp. 51-66, e dello stesso autore Giuseppe Gioeni, in Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Architettura, Novecento Editrice, Palermo 1993, pp. 209-210.

2 Si vedano, per il Giardino Inglese, per tutti, i volumi: Gianni Pirrone, Michele Buffa, Eliana Mauro, Ettore Sessa, “Palermo, detto paradiso di Sicilia” (Ville e giardini, XII-XX secolo), Centro Studi di Storia e Arte dei Giardini, Palermo 1989, pp. 187-197; Giuseppe Di Benedetto, Ettore Sessa, Dalla Strada della Real Favorita alla Villa Deliella. La misura della qualità nella prima espansione settentrionale di Palermo, con testi di Eliana Mauro e Angela Persico, 40due Edizioni, Palermo 2022, pp. 150-203.

3 Sarà così per la città di Caltagirone, in provincia di Catania, dove l’anno dopo Basile verrà chiamato per dare carattere e compimento paesaggistico al giardino pubblico comunale. Si veda S. Bruno, Il giardino comunale di Caltagirone di G.B. Basile, Centro Studi di Storia e Arte dei Giardini, Palermo 1990.

4 Il Consiglio Edilizio viene istituito con Regio Decreto del 29 maggio 1842, il Corpo Architettonico municipale viene istituito con Regio Rescritto dell’11 febbraio 1856. Si veda F. Meli, Degli architetti del Senato di Palermo nei secoli XVII e XVIII, in “Archivio Storico Siciliano”, 1939, IV-V, pp. 351-352, 354. Per un profilo biografico dei personaggi citati, si veda, alle rispettive voci, Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Architettura, cit.

5 Il Bosco (considerato dalla cittadinanza il vero e proprio Giardino Inglese) è oggi dedicato alla memoria di Piersanti Mattarella; il Parterre è stato invece dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. Al centro del parterre è stato collocato nel 1892 il monumento equestre in bronzo di Giuseppe Garibaldi di Vincenzo Ragusa, su un alto podio marmoreo con scene in bronzo sbalzato e un leone accovacciato alla base di Mario Rutelli, per il quale per più di un secolo ebbe attribuito il nome di Giardino Garibaldi. Si vedano: Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Scultura, Novecento Editrice, Palermo 1994, alla voce; Eugenio Rizzo, Maria Cristina Sirchia, Scultori siciliani. XIX e XX secolo, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2009.

6 Si veda Gianni Pirrone, Michele Buffa, Eliana Mauro, Ettore Sessa, Palermo detto “paradiso di Sicilia”. Ville e giardini (XII-XX secolo), Centro Studi di Storia e Arte dei Giardini, Palermo 1989.

7 Le notizie e i documenti citati e quelli consultati riguardo alla realizzazione del giardino e alla scelta di piante e reperti che si trovano dentro il giardino sono reperibili presso l’Archivio di Stato di Palermo, Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale in Sicilia, Rip. LL.PP., vol. 1370, fasc. 36, vol. 1429, fasc. 3.

8 Comune di Palermo, Atti del Senato, IV Comitato dell’Interno, Istruzione Pubblica e Commercio, Deliberazione del 16 marzo 1848.

9 Il riferimento al modello della capitale francese è attribuito ad Emanuele Palermo, componente dell’Ufficio Tecnico Edilizio del Comune, che ne curò il progetto e ne diresse i lavori secondo le notizie riportate nella commemorazione che ne fece un suo allievo, Melchiorre Minutilla, pubblicata nel 1880, volume II, degli Atti del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Palermo.

10 Gianni Pirrone, Miti e riti della passeggiata: la strada della Libertà e il Giardino Inglese, in Gianni Pirrone (a cura di), Palermo, una capitale. Dal Settecento al Liberty, con testi di Eliana Mauro ed Ettore Sessa, Milano, Electa 1989, p. 41

11 Per le opere di Ernesto Basile si veda Ettore Sessa, Ernesto Basile. Dall’eclettismo classicista al modernismo, Novecento Editrice, Palermo 2002.

12 La via della Libertà, nella sua interezza realizzata tra il 1848 e il 1909, frutto di due successive estensioni, procede in rettilineo dall’estremità nord dell’ampliamento settecentesco fino a coprire tutta la previsione di ampliamento nord del Piano Regolatore del 1886, per circa due chilometri e mezzo. Si vedano: Salvatore M. Inzerillo, Urbanistica e società negli ultimi duecento anni a Palermo. Piani e prassi amministrativa dall’«addizione» Regalmici al Concorso del 1939, Quaderno 9, Istituto di Urbanistica e Pianificazione Territoriale, Università di Palermo, Palermo 1981; Idem, Urbanistica e società negli ultimi duecento anni a Palermo. Crescita della città e politica amministrativa dalla “ricostruzione” al piano del 1962, Quaderno 14, Istituto di Urbanistica e Pianificazione Territoriale, Università di Palermo, Palermo 1984. Per il rapporto tra la strada e i suoi numerosi traguardi si veda Eliana Mauro, L’ampliamento della città di Palermo all’inizio del Novecento: il fondale celebrativo di via della Libertà come scambiatore tra tessuto urbano e parco paesaggistico, in «Storia dell’urbanistica», n. 15, 2023, pp. 200-213.

13 Il disegno è pubblicato per la prima volta in Gianni Pirrone, Michele Buffa, Eliana Mauro, Ettore Sessa, op.cit., p. 195. Si vedano i lavori a stampa pubblicati sullo studio e sugli svolgimenti dell’architettura da Giovan Battista Filippo Basile: Metodo per lo studio dei monumenti, Stamperia di M. Console, Palermo 1856; Osservazioni sugli svolgimenti della architettura odierna all’Esposizione Universale del 1878 in Parigi. Proposte di riforma nell’insegnamento relativo. Relazione di G. B. F. Basile giurato per la Classe IV, Palermo 1879; Curvatura delle linee dell’architettura antica con un metodo per lo studio dei monumenti. Epoca dorico-sicula. Studi e rilievi di G. B. F. Basile, Tip. del giornale “Lo Statuto”, Palermo 1884.

14 La periodizzazione dell’architettura attraverso le epoche storiche a cui fa capo la teoria dell’”anello mancante” viene pubblicata per la prima volta da G.B. Filippo Basile nel Metodo per lo studio dei monumenti, Stamperia di M. Console, Palermo 1856.

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