
FABLAB “PICCOLA OFFICINA DEL LEGNO”
Prof. Mariano Brusca
Prof. Salvo Messina
FABLAB, luogo d’arte e di ricerca, esprime la completezza di un percorso che dalle aule del nostro Liceo si connette con il “territorio” nello spazio rinnovato del Parco Storico Piersanti Mattarella.
La natura stessa è fonte di ispirazione primaria: “Seguite le vie naturali della creazione. Forse un giorno sarete come la natura stessa, formerete come la natura” (Paul Klee).
Il Liceo Artistico Eustachio Catalano rappresenta nel territorio regionale (e non solo) un riferimento autorevole per la formazione di futuri artisti.
Tante le attività che si svolgono al suo interno e nei vari indirizzi: Arti Figurative, Scenografia, Design, Architettura, Teatro. Discipline che richiedono luoghi appropriati per il loro svolgimento, spazi e ambienti adatti alla trasmissione di un sapere “alternativo” rispetto ad altri indirizzi scolastici. Oggi il Comune di Palermo, tramite il PNRR con l’intervento di Recupero e restauro del Parco Mattarella (già giardino Inglese) e parterre Falcone – Borsellino (giardino Garibaldi), ci offre l’opportunità di fare scuola in uno spazio verde pubblico, il Parco Piersanti Mattarella, poco distante dal nostro edificio scolastico.
A tale scopo, lo scorso anno è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune e la Scuola, in cui vengono sanciti gli accordi programmatici relativi ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Il progetto è stato chiamato FABLAB, Piccola officina del legno, e tra le sue prerogative si prefigge di recuperare il legno delle piante in turnover e, attraverso lo studio progettuale, restituirgli nuovi significati estetici, espressivi e funzionali, perpetuando così la memoria del legno.
I grossi tronchi mutilati, schiantati al suolo, come vecchi animali che si lasciano morire, e i grandi ficus avvolgono lo spazio, le palme si ergono, impongono strane simmetrie. La natura detta come sempre le sue leggi e noi impariamo ad ascoltarla.
Portare gli alunni al parco vuol dire emozionarli, farli entrare in un contesto creativo espressivo in cui i colori, l’area, lo spazio aperto li rende liberi di esprimere le loro emozioni, i propri sentimenti, li rende testimoni di una realtà propria che appartiene loro.
Uno spazio da vivere in piena autonomia e consapevolezza delle loro capacità, alla scoperta del loro talento.
“Il territorio, come termine di comunicazione ridotta ma altrettanto contestuale, esprime oggi il concetto generalizzante di quadro di vita, giacché esso genera, consolida, avvalora, sommuove, provoca, ribalta, ricostituisce e relaziona siti, prodotti, immagini, immaginazioni, memoria, natura, cultura, storia”. (Francesco Carbone).
In un pomeriggio caldo, gli studenti, appena usciti da scuola, ci raggiungono al parco, esplorano curiosi nuovi spazi, i cavalletti da disegno ci aspettano dispiegati sul prato, i fogli attendono le tracce. All’interno del Parco fervono i preparativi per la nuova apertura alla cittadinanza, gli operai impilano le ultime pietre che delimitano i viali, fissano i pali dei lampioni…
Arriviamo sotto un grande ficus dove un grande ramo giace. Si estraggono da una cassetta gli attrezzi, le sgorbie e i martelli di legno, freneticamente cominciano a battere e ad incidere la corteccia, il legno. I ragazzi ci appaiono come piccole formiche laboriose intente nel loro frenetico travaglio, felici e increduli di una libertà inaspettata.
Da subito capiamo quanto possano essere efficaci il sapere e la conoscenza trasmessi attraverso l’esperienza diretta al di fuori delle mura scolastiche, anche il rapporto con i discenti, in un contesto naturale, assume un significato autentico, ancora più importante.
Il nostro Liceo ha il compito di riconoscere ed educare alla bellezza nel rispetto della natura. Introduce le giovani menti in mondi lontanissimi, impartendo alla mente una visione libera e creativa del mondo. La parte destra del cervello, spesso dormiente, viene stimolata, liberata, esaltata. Per questo motivo i nostri studenti si distinguono, perché questa libertà di pensiero si traduce in libertà totale e totalizzante.
L’ispirazione, l’ideazione non si possono insegnare. La forma è già nella mente dell’artista, la mano si piega al volere dell’artista, il concetto quindi, divenuto realtà oggettiva, sarà donato al mondo. Dopo tanti anni d’insegnamento, malgrado le penalizzazioni contenute negli ordinamenti didattici, e le tante difficoltà presenti, ancora ci stupiamo e ci commuoviamo di fronte a ragazzi/e impazienti di esplorare il mondo attraverso l’arte. Ogni anno di insegnamento è per noi docenti come la progettazione e realizzazione di un’opera d’arte. Abbiamo nove mesi di tempo, gli stessi del concepimento della vita umana, e ci proviamo con tutta l’anima a realizzare il capolavoro. A volte riesce a volte no, ma quello che rimane è il miracolo dell’insegnamento/apprendimento, quello scambio continuo con gli alunni che arricchisce prima di tutto chi insegna. Oggi una nuova opportunità ci arricchisce, Il nostro liceo, già luogo di creatività e di passione, usufruirà dei benefici del FABLAB, la piccola officina del legno, permettendo ai nostri alunni di spiccare il volo.